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Martingale Risk supporta gli investitori nei fondi Greensill Capital – Credit Suisse nel recupero delle perdite nei confronti della società emittente e sta promuovendo un’azione collettiva, nei confronti degli intermediari che hanno negoziato la vendita dei titoli. Le azioni di Martingale non prevedono costi anticipati (No Win, No Fee). Previa analisi della posizione, Martingale Risk finanzia completamente la tua causa, permettendoti di ottenere un risarcimento senza alcun rischio o costo iniziale.
Credit Suisse, banca svizzera che nel marzo del 2023 è stata acquisita dalla rivale UBS per evitare il fallimento, ha presentato negli anni una molteplicità di strumenti finanziari/soluzioni di investimento tra i quali molti fondi di investimento. Tra i vari fondi creati, sono diventati tristemente noti quelli (emessi per circa 10 miliardi di dollari statunitensi) collegati alla Greensill Capital, società inglese impegnata nel finanziamento della catena di approvvigionamento (c.d. supply chain financing) che ha dichiarato bancarotta a marzo del 2021.
A seguito del fallimento della Greensill Capital nel 2021, un numero decisamente elevato di fondi di Investimento di Credit Suisse (anche noti come “Supply Chain Finance Funds”, v. grafico che segue e lista di codici ISIN a fondo pagina) ha subito un gravissimo crollo del proprio valore, generando improvvisamente e inaspettatamente gravi perdite per chi aveva inconsapevolmente investito nei fondi coinvolti.

Più nel dettaglio del crollo dei Fondi Credit Suisse, alla base vi è stato il fallimento del modello di business portato avanti dalla Greensill Capital che prevedeva l’anticipazione delle fatture ai fornitori, ottenendo in cambio un pagamento per il servizio offerto. In linea teorica questa soluzione da un lato garantisce il pagamento immediato dei crediti ai fornitori mentre dall’altro concede più tempo per pagare i propri debiti operativi alle aziende clienti. Vi è tuttavia il non residuale rischio che la società al centro di questo schema, nel nostro caso la Greensill Capital, si ritrovi improvvisamente nell’impossibilità di riscuotere i propri crediti e quindi fondamentalmente in crisi di liquidità. A complicare ulteriormente la faccenda, poi, potrebbe entrare in gioco un ulteriore attore (nel nostro caso la Credit Suisse) che finanzia le attività della Greensill Capital comprando da quest’ultima strumenti finanziari emessi proprio a tal scopo (le c.d. Notes), aventi come sottostante i crediti (attuali o addirittura prospettici) di cui sopra. Va da sé che una volta inceppatosi il modello di business della Greensill Capital è avvenuto il crollo del valore dei Fondi gestiti da Credit Suisse, sovraesposti – per l’appunto – alle Notes di Greensill Capital.
Risarcimento per le perdite da Fondi Greensill Capital: come agire?
L’ultimo capitolo della vicenda Credit Suisse/Greensill Capital è proprio di questi giorni (17/06/2024). UBS, soggetto legalmente responsabile per Credit Suisse dopo il salvataggio di marzo 2023, ha di fatto ammesso di avere delle responsabilità per il crollo dei prezzi dei “Credit Suisse Supply Chain Finance Funds”, annunciando una proposta di (parziale) ristoro per i possessori dei Fondi Credit Suisse collegati al crollo della Greensill Capital. Martingale Risk ha avviato nei confronti di UBS/Credit Suisse una procedura internazionale finalizzata ad ottenere il massimo valore possibile di ristoro.
Martingale Risk supporta gli investitori per ottenere il risarcimento delle perdite subite nei confronti di Credit Suisse/UBS. Martingale Risk, al contempo, sta anche organizzando un’azione collettiva per conto di tutti i risparmiatori che hanno acquistato i fondi Credit Suisse Supply Chain Finance, sulla base di una strategia di recupero che verrà rivolta nei confronti delle banche intermediarie. Nei confronti di quest’ultime, infatti, sarà possibile avanzare una pretesa risarcitoria tutte le volte che queste non avranno rispettato gli obblighi informativi previsti dalla legge italiana (Codice Civile, Testo Unico della Finanza e Regolamenti Consob) e da quella europea (Direttiva MiFID), lasciando così che i propri clienti – in maniera inconsapevole – investissero in titoli di assoluto rischio, finendo con il perdere ingiustamente tutti i propri risparmi.
Ricordiamo inoltre che gli intermediari hanno altresì l’obbligo di sottoporre ai propri clienti un questionario di profilatura (c.d. questionario MiFID), con l’obiettivo di capire la tipologia di investitore e quindi l’idoneità (rispetto alle conoscenze/esperienze/propensione al rischio/obiettivi di investimento/situazione finanziaria e patrimoniale) di tale profilo rispetto all’investimento in strumenti finanziari rischiosi quali i Fondi Credit Suisse Supply Chain Finance. Nel condurre tale test (la c.d. valutazione di appropriatezza/adeguatezza nei termini della normativa), ovviamente l’intermediario non deve in alcun modo indirizzare il cliente verso specifiche risposte né, tantomeno, può sottrarsi ad un’analisi critica sulla veridicità di queste ultime (procedendo ad una nuova profilatura in caso di incoerenze o scarsa affidabilità delle risposte).
Oggi ottenere un risarcimento per le perdite da fondi Greensill Capital – Credit Suisse è quindi possibile, compila il form soprastante per richiedere anche tu un’analisi gratuita e non vincolante del tuo caso.
Documenti utili
Composizione Portafoglio Credit Suisse Supply Chain Finance Fund, gennaio 2024 – clicca qui per scaricare