Nel giugno 2019 la Consob ha adottato una misura cruciale per la tutela del risparmio in Italia: la Delibera n. 20976 ha introdotto restrizioni permanenti alla vendita di CFD (contratti per differenza) ai clienti al dettaglio. Tale decisione nasce per contrastare le gravi perdite che moltissimi piccoli investitori hanno subito negli anni a causa di strumenti speculativi, complessi e ad altissimo rischio, spesso proposti in modo aggressivo da piattaforme non sempre trasparenti.
Cosa sono i CFD e perché sono rischiosi?
I CFD (Contract for Difference) sono strumenti derivati che permettono di speculare sull’andamento di un asset (azioni, valute, materie prime, criptovalute, ecc.) senza possederlo direttamente. Sono spesso venduti con la promessa di “guadagni rapidi” grazie alla leva finanziaria, che consente di muovere capitali molto superiori all’importo investito. Ma la leva agisce in entrambe le direzioni: può amplificare i guadagni, ma anche le perdite.
In Italia, molti investitori hanno perso somme ingenti senza nemmeno comprendere i meccanismi di base di questi strumenti.
Cosa prevede la Delibera Consob n. 20976/2019?
Con effetto dal 30 luglio 2019, la Consob ha imposto restrizioni permanenti sull’offerta di CFD a clienti retail, ispirandosi al precedente intervento temporaneo dell’ESMA. Le misure includono:
1. Limiti alla leva finanziaria
- 30:1 per valute principali (es. EUR/USD)
- 20:1 per valute secondarie, indici principali, oro
- 10:1 per altri indici e materie prime
- 5:1 per azioni
- 2:1 per criptovalute
2. Protezione dal saldo negativo: Il cliente non può perdere più di quanto ha investito.
3. Chiusura automatica delle posizioni (stop-out): attivata quando il margine scende al 50% del minimo richiesto.
4. Divieto di incentivi: nessun bonus, premio o incentivo commerciale per investire in CFD.
5. Avvisi standardizzati sui rischi: ogni broker deve pubblicare un messaggio chiaro con la percentuale di clienti che perdono denaro con i CFD.
Il divieto si applica a tutti gli intermediari italiani e stranieri che offrono CFD a clienti retail in Italia; le misure non valgono per i clienti professionali.
Perché queste misure sono importanti?
La Consob ha agito per prevenire gravi danni economici ai risparmiatori. Secondo analisi ufficiali, oltre il 70% dei clienti retail subisce perdite con i CFD. Il livello di comprensione dei rischi è basso, mentre le tecniche promozionali usate dalle piattaforme sono spesso aggressive o fuorvianti.
L’obiettivo della Consob è riequilibrare il rapporto tra intermediari e investitori, tutelando chi si avvicina ai mercati senza competenze avanzate.
Hai perso denaro con i CFD? Puoi chiedere un risarcimento
Se hai investito in CFD tramite broker opachi o poco trasparenti subendo perdite anche a causa della leva finanziaria dopo aver operato senza adeguata informazione sui rischi, potresti avere diritto a un rimborso delle somme investite.
Martingale Risk, realtà specializzata in contenziosi finanziari, ti offre un’analisi gratuita del tuo caso in cui andremo a quantificare l’ammontare delle perdite e andremo a verificare se ci sono gli estremi per un’azione risarcitoria. In caso positivo, ti forniremo tutta l’assistenza legale per ottenere un risarcimento, tramite una mirata azione contro l’intermediario finanziario.
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