Stellantis N.V. è una delle principali multinazionali del settore automobilistico, con sede ad Amsterdam, nata nel 2021 dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e PSA Group. Le sue azioni sono quotate al New York Stock Exchange (NYSE: STLA), su Euronext Paris e alla Borsa Italiana. Il socio di riferimento è Exor N.V., legata alla famiglia Agnelli-Elkann attraverso la holding Giovanni Agnelli B.V.
Il gruppo produce e commercializza veicoli in tutto il mondo, coprendo più segmenti di mercato: dal lusso con Maserati, ai marchi premium come Alfa Romeo, DS e Lancia, fino a Jeep per i SUV e ai brand generalisti come Fiat, Peugeot, Citroën, Opel e Vauxhall. Accanto alle automobili, Stellantis genera ricavi anche da ricambi, accessori, servizi finanziari, leasing e noleggio.
Perché i piccoli risparmiatori hanno perso soldi con Stellantis
Tra fine 2023 e settembre 2024, la società e i suoi dirigenti avrebbero diffuso al mercato informazioni che si sono poi rivelate incomplete o fuorvianti riguardo a:
- riduzione delle scorte di magazzino,
- tenuta dei prezzi di vendita,
- ampliamento dell’offerta di modelli,
- capacità di generare cassa in positivo,
- crescita a doppia cifra dell’utile operativo nel 2024.
Queste rassicurazioni, ripetute durante diverse conference call, hanno spinto molti investitori – in particolare risparmiatori italiani – a comprare azioni con la convinzione che il titolo fosse solido.
In realtà, Stellantis stava affrontando problemi seri: calo delle quote di mercato, accumulo di stock e tensioni con i concessionari. La realtà è emersa solo nel 2024, con comunicazioni ufficiali che hanno smentito le promesse:
- 25 luglio 2024: ricavi in calo del 14% rispetto al primo semestre 2023 e utile netto dimezzato (-48%),
- 27 settembre 2024: revisione al ribasso delle previsioni, con ammissione di un crollo delle vendite,
- 30 settembre 2024: il titolo crolla del 22,8% in una sola giornata, bruciando miliardi di capitalizzazione.

Il ruolo delle banche nella vendita delle azioni
Le perdite hanno colpito soprattutto i piccoli risparmiatori italiani, che avevano acquistato azioni Stellantis attraverso banche e intermediari. Molti istituti, però, hanno proposto il titolo senza rispettare i doveri previsti dalla normativa finanziaria: corretta informazione, trasparenza, valutazione dell’adeguatezza dell’investimento rispetto al profilo del cliente.
Spesso i questionari MiFID, che dovrebbero misurare esperienza, obiettivi e propensione al rischio dell’investitore, sono stati trattati in modo superficiale, senza una reale analisi. Così, titoli volatili e rischiosi come Stellantis sono stati collocati anche a clienti che non avevano la preparazione o la propensione ad affrontare simili rischi.
In altre parole, molti istituti hanno privilegiato i propri interessi commerciali, lasciando i clienti esposti a perdite ingenti.
Recupero perdite da azioni Stellantis: come fare?
Oggi, la strada più concreta per recuperare almeno in parte le perdite è agire contro le banche che hanno collocato e consigliato l’acquisto delle azioni Stellantis senza fornire un’informativa completa. Gli intermediari, infatti, erano perfettamente consapevoli dei rischi e della volatilità del titolo, ma non li hanno evidenziati con la dovuta chiarezza.
Martingale Risk, società specializzata in contenzioso bancario, mette a disposizione degli azionisti Stellantis i seguenti servizi:
- Analisi preliminare gratuita degli investimenti, per verificare se e quanto si può recuperare,
- Assistenza legale con azione ordinaria o ricorso all’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) della Consob,
- Nessun costo anticipato: il cliente paga solo in caso di effettivo risarcimento ottenuto.
Verifica se puoi chiedere un risarcimento
Compilando il form in questa pagina è possibile richiedere un’analisi gratuita e non vincolante del proprio caso, per avviare un percorso di recupero delle somme perse con le azioni Stellantis.










