Nel panorama degli investimenti finanziari, il caso delle obbligazioni Abengoa rappresenta un chiaro esempio di come la mancata trasparenza e il deficit di tutela da parte degli intermediari possano generare gravi conseguenze per gli investitori. Un risparmiatore romano e sua moglie hanno ottenuto un risarcimento di oltre 99.000 euro dopo aver subito una significativa perdita legata all’acquisto di titoli emessi dalla società spagnola Abengoa, poi fallita.
Il procedimento, seguito dal team legale di Martingale Risk, si è concluso favorevolmente presso l’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF), che ha accertato la responsabilità dell’intermediario per violazione degli obblighi informativi e di adeguatezza.
Violazione degli obblighi informativi: il nodo cruciale
Al centro del contenzioso, una delle principali violazioni riscontrate è stata l’assenza di adeguata informazione precontrattuale. L’istituto di credito non è stato in grado di dimostrare di aver consegnato al cliente la necessaria documentazione informativa. In ambito finanziario, la tracciabilità dell’informazione è un pilastro imprescindibile: senza prove documentali, viene meno il principio di trasparenza previsto dalla normativa.
Profilatura incompleta e investimento inadeguato
Ulteriore criticità emersa riguarda la fase di valutazione dell’adeguatezza dell’investimento. L’acquisto delle obbligazioni Abengoa era cointestato, ma la banca ha raccolto dati solo da uno dei due intestatari, ignorando completamente il profilo dell’altro: una pensionata con bassa propensione al rischio. Considerando anche le informazioni raccolte, il prodotto risultava comunque inadeguato rispetto al profilo dell’investitore.
Le obbligazioni Abengoa erano infatti strumenti ad alto rischio, destinati a investitori consapevoli e con una solida esperienza finanziaria – caratteristiche non presenti nel caso in esame.
Nessun alert durante la crisi: omissioni post-investimento
Non meno gravi sono state le mancanze successive all’acquisto. Quando Abengoa ha iniziato a mostrare segnali evidenti di crisi finanziaria, la banca ha omesso di fornire qualsiasi tipo di avviso o suggerimento di disinvestimento. Un comportamento omissivo che ha impedito ai clienti di limitare le perdite e adottare decisioni tempestive per proteggere il proprio capitale.
Il verdetto dell’ACF: 99.543,87 euro di risarcimento
L’ACF ha riconosciuto l’intero ammontare richiesto dal risparmiatore – 99.543,87 euro – riconoscendo che l’insieme delle omissioni pre e post vendita configurava una grave violazione degli obblighi dell’intermediario. Questo verdetto rappresenta un importante precedente giurisprudenziale per tutti coloro che si trovano in situazioni analoghe, rafforzando la centralità della protezione dell’investitore nel sistema finanziario italiano.
Obbligazioni Abengoa risarcimento: come tutelarsi oggi
Il caso dimostra l’importanza di un’assistenza qualificata per valutare la possibilità di ottenere un risarcimento per investimenti inadeguati. Chi ha acquistato obbligazioni Abengoa può oggi far valere i propri diritti. Martingale Risk offre un’analisi gratuita e non vincolante per verificare se sussistano i presupposti per un’azione legale contro l’intermediario bancario: contattaci cliccando qui.
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